Ricordo di Gianni


Ricordo di Gianni

È stato un grave lutto per noi dell’Associazione Atheia, sciolta in aprile 2007, e mio personale e dei miei amici che lo conoscevano. È scomparso nel giugno scorso, e veniamo a saperlo solo ora nell’ottobre del 2007, il bravissimo Gianni Delle Foglie, continuatore dell’esperienza della Libreria Babele di Milano e animatore squisito della comunità GLBT e di tutte le persone libere.

Lo avevo conosciuto alla libreria perché lì abbiamo svolto, per un lungo periodo, le riunioni mensili del Circolo di Milano dell’UAAR, e qualche iniziativa. Gianni era simpatico, disponibile, allegro e, quando gli avevo proposto alcune iniziative come Associazione Atheia, s’era dato subito disponibile. L’informatica non era il suo forte, ed anche la precisione: a volte era svagato, e mi ricordo un episodio in tal senso, che s’è risolto bene per puro caso. In occasione di una iniziativa dell’associazione a cui, tra l’altro, tenevo molto gli avevo mandato la bozza del volantino-comunicato riguardo all’iniziativa, ed avevo inserito una data, (un sabato), ma io mi ero spiegato anche in e-mail che quella era una data qualunque, messa lì per vedere come veniva  l’aspetto del documento. Lui aveva capito che quella era la data in cui noi volevamo svolgere l’iniziativa ed aveva mandato tutte le e-mail, aveva inserito il comunicato nel sito della libreria (ed io non me n’ero neanche accorto!), ed io scoprii tutto per caso andando da lui la sera del venerdì precedente la conferenza! E ci andai proprio perché neanche rispondeva alle e-mail a lui indirizzate! Dovetti subito fare un giro di telefonate per avvisare alcune persone per farle venire a tutti i costi il pomeriggio successivo!

Gianni era fatto così, bisognava, per così dire, “marcarlo stretto”, ma quanto vorremmo averlo ancora con noi anche cento volte più distratto, cento volte più svagato!

Non ho ulteriori parole per commentare questa sconvolgente perdita, la commozione ancora mi prende quando rileggo queste righe nel mio sito, lascio il posto a chi sa scrivere meglio di me, lascio posto alle parole di Paolo Hutter in Diario www.diario.it del 22/6/2007 dc

Jàdawin di Atheia-Arnaldo Demetrio

Poche settimane fa, milioni di italiani lo hanno visto in una intervista quasi inedita, collegata al Pride dell’anno santo 2000, in un documentario riproposto da Santoro.

Gianni delle Foglie, intervistato nella sua libreria Babele a Milano, diceva: «Ci hanno lasciato quasi soli, col Vaticano. Ma forse va bene così: lasciateci soli, questa è una guerra tra froci!».

Non è stato un leader politico del movimento, in senso stretto, ma è stato un pioniere, un animatore e una figura emblematica. Ha sempre portato con sé il calore, lo humour, l’ironia, la combattività della prima generazione gay italiana, e in particolare della sua componente di meridionali trapiantati al Nord. Nato a Bari, da ragazzo aveva cominciato come cantante. Per tutta la vita ha poi mantenuto l’abitudine di prendere la chitarra e fare il verso a se stesso, all’italiano verace che canta con gli amici. Nel 1981 ha incontrato il compagno della sua vita, Ivan Dragoni, con cui ha anche inizialmente lavorato nel catering. Alla fine degli anni Ottanta ha rilevato da Felix Cossolo la libreria Babele, la prima libreria gay italiana, facendola diventare luogo di aggregazione. Per molti – che così oggi la ricordano mandando messaggi al sito Gay.Tv – la libreria e il libraio Gianni sono stati il primo passo verso l’uscita dalla solitudine, verso l’accettazione.

Nel 1992 col suo compagno Ivan concepisce l’idea del simbolico «matrimonio in piazza», poi costruita con il celebrante (il sottoscritto, allora consigliere comunale a Milano) e trovando altre coppie. Quando gli chiedo al microfono se conferma di volersi unire civilmente con Ivan, si gira verso la folla e senza microfono urla: «Sì, lo voglio!», agitando le braccia. Gianni e Ivan, in quei giorni, diventano la prima coppia gay invitata in tutte le tv.

Se l’è portato via un’improvvisa e assurda emorragia cerebrale: solo a quel punto ho chiesto la sua età e ho scoperto che aveva quasi 60 anni.

Paolo Hutter

Diario 22/6/2007